Aikido

 

aikido_kanji-verticale

   AI – KI – DO

“Lo scopo dell’Aikido è di allenare la mente e il corpo, di formare persone oneste e sincere.”     (Morihei Ueshiba)

 

L’Aikido (letteralmente “Via dell’energia e dell’armonia”, da AI=Armonia, KI=energia cosmica, DO=Via) è un’arte marziale giapponese creata intorno al 1926 dal Maestro Morihei Ueshiba (1883-1969) come disciplina del corpo, della mente e dello spirito. Riservato fino al 1955 ad una elite cui si accedeva solo dietro presentazione da parte di due garanti, l’Aikido è ora una disciplina aperta a tutti, donne e uomini, di qualunque età.

 

osensei-daPB

O Sensei Morihei Ueshiba

A prima vista l’Aikido si presenta come un elegante metodo di autodifesa finalizzato alla neutralizzazione, mediante bloccaggi, leve articolari e proiezioni, di uno o più aggressori disarmati o armati. Contrariamente ad altre arti marziali, incentrate su movimenti lineari, le tecniche dell’Aikido si fondano e si sviluppano su un movimento circolare il cui perno è colui che si difende. In tal modo egli stabilizza il proprio baricentro, e decentra quello dell’avversario sfruttando a proprio vantaggio l’energia prodotta dall’azione aggressiva. E’ principio fondamentale dell’Aikido quello di affrontare un attacco attraverso movimenti che permettono di utilizzare la forza dell’attaccante per portare a compimento la tecnica di difesa, attraverso una proiezione o una immobilizzazione a terra; l’efficacia delle singole tecniche non è quindi commisurata alla forza e lo stato fisico del praticante, ma piuttosto dipende dalla capacità di raggiungere una perfetta coordinazione fra la mente che comanda l’azione e il corpo che la esegue, senza l’interposizione del pensiero cosciente.

In questo modo l’Aikido travalica i limiti della semplice padronanza tecnica autodifensiva e si caratterizza come metodo superiore di integrazione e di coordinamento tra la mente e il corpo, un continuo miglioramento del proprio equilibrio fisico e psichico. Per molti può diventare un percorso di conoscenza profonda di sé e della realtà circostante.

doshu da hombusiteA differenza di altre arti marziali, e per diretto volere del fondatore, l’Aikido non si è mai tramutato in uno sport competitivo, mantenendosi così fedele alle caratteristiche originali. Mancando l’elemento agonistico e lo spirito di competizione, l’attività si sviluppa in un clima di cooperazione per cui i praticanti si aiutano vicendevolmente, progredendo insieme.

In un tale contesto l’Aikido può essere praticato da persone di tutte le età e senza distinzioni nella pratica tra giovani e anziani o tra donne e uomini. Ogni persona, secondo le sue possibilità fisiche, trova il proprio stile di allenamento, e non sono necessarie precedenti esperienze di arti marziali nè alcun tipo di preparazione “sportiva”.

La pratica si attua attraverso un particolare metodo di attacco sviluppato dai “kata” (forme di esercitazione codificate, impiegate anche in altre arti), con movimenti che consentono di utilizzare un ritmo molto potente senza causare danni ai praticanti. L’aspetto essenziale in questo tipo di allenamento, basato sulla capacità di guidare e sulla disponibilità ad essere diretti, è che si venga a creare una totale assimilazione (unione) con il partner. Le caratteristiche che vengono sviluppate sono da ricercare nell’aumento della forza dinamica, sia fisica che spirituale, nella crescita della tolleranza e della disponibilità verso l’altro.